Il 14 agosto 1920 ad Anversa (Belgio) il Re Alberto I inaugura ufficialmente le VII (realmente le VI) Olimpiadi che termineranno il 12 settembre. Sfilano nello stadio le rappresentanze delle squadre nazionali e quando tocca all'Italia per la prima volta i nostri atleti si presentano alla manifestazione in tenuta azzurro Savoia. L’italiano Nedo Nadi conquista 5 ori nella scherma e il marciatore Ugo Frigerio vince due ori nei 3.000 e 10.000 metri . Gli americani sono i più decorati, con 41 ori, 26 argenti e 27 bronzi; seguiti da svedesi (17, 19, 26); inglesi (15, 15, 13); belgi (14, 11, 10) e finlandesi (14, 10, 8). Eventi curiosi durante questa edizione della Olimpiadi: Il canadese Earl Thompson, primo classificato nei 110 ostacoli con 14"8, nuovo primato del mondo, la sera prima della gara si ubriaca a tal punto che, quando si presenta ai blocchi di partenza, è ancora in preda ai fumi dell'alcool. Il suo tempo resterà però il migliore per 8 anni. La squadra di pallanuoto italiana, all'esordio, rinuncia a terminare la partita poiché la temperatura dell'acqua della piscina è troppo fredda. Inoltre, durante un'interminabile gara di tennis (tra lo statunitense Lowe e il greco Zerlentis (14-12, 6-8, 5-7, 6-4, 6-4; (la regola del tie-break non era stata ancora concepita) si assistete all'ammutinamento dei raccattapalle, troppo affamati per continuare. Durante la premiazione del marciatore milanese Ugo Frigerio, alla presenza di re Alberto del Belgio, la banda che deve eseguire l'inno italiano non trova lo spartito della "Marcia Reale". Per cavarsi d'impaccio, il direttore passa voce ai bandisti di suonare 'O Sole mio, da tutti conosciuta a memoria, e immediatamente l'esecuzione venne seguita a gran voce dagli spettatori dello stadio. In precedenza, dal 23 al 30 aprile, si svolgono, sempre ad Anversa, il secondo tornei olimpico di pattinaggio su ghiaccio e il primo di hockey, valido anche come campionato mondiale.